Le diete chetogeniche si usano per fare in modo che l’organismo tragga energia principalmente dai lipidi (grassi). Questo ha come conseguenza la formazione di quelli che vengono chiamati: “ corpi chetonici” in quantità tali da renderne possibile l’utilizzo come substrato energetico da parte del tessuto muscolare scheletrico e cardiaco e, soprattutto, dal cervello il quale non è in grado di
utilizzare né grassi né proteine come fonte di energia e, pertanto, in assenza di corpi chetonici in quantità sufficiente è strettamente dipendente dal glucosio (zucchero). Se ci limitiamo ad eliminare i carboidrati dalla dieta senza fare in modo che vi sia una produzione sufficiente di corpi chetonici, l’organismo, per sopravvivere, si vedrà costretto a prelevare gli aminoacidi dalle proteine presenti
nel tessuto muscolare per convertirli in glucosio tramite un processo che viene chiamato: “gluconeogenesi”. Questo, se protratto nel tempo, può essere molto pericoloso in quanto può provocare un deperimento dell’organismo con conseguente perdita di funzionalità di diverse caratteristiche della persona come diminuzione della forza, abbassamento delle difese imunitarie, riduzione della capacità di adattarsi ai cambiamenti di temperatura, riduzione della sensibilità
all’insulina e adattamenti metabolici volti a ridurre il più possibile il dispendio energetico. Inoltre, alcuni di questi cambiamenti possono anche essere permanenti in alcune persone predisposte, tante volte capita infatti che persone che hanno seguito una dieta chetogenica fatta in maniera non ottimale, hanno riacquistato il peso perso e non riescono più a perderlo se non facendo un’altra dieta chetogenica e comunque con molta più fatica rispetto alla prima volta.
Per evitare che questo accada, non è sufficiente eliminare i carboidrati dalla dieta, ma bisogna anche fare in modo che ci sia una sufficiente produzione di corpi chetonici. Per ottimizzare la produzione di corpi chetonici bisogna fare in modo che la quantità di energia derivante dai grassi di ogni singolo pasto, sovrasti quella derivante da altre fonti di energia (carboidrati e proteine) calcolando quella che viene chiamata: “ K-Ratio” di ogni singolo pasto. Inoltre, dal momento che l’organismo di una persona impiega in media da 1 a 3 giorni per entrare in chetosi ( cioè per far arrivare la concentrazione di corpi chetonici ad un livello tale da poter sostentare il cervello), è fondamentale che la persona che decide di sottoporsi ad un regime di dieta chetogenica, segua la dieta in maniera ferrea ed assolutamente precisa in modo da non uscire dalla chetosi in quanto se comincia ad entrare e uscire dalla chetosi l’organismo comincia a fare gluconeogenesi dalle proteine muscolari con tutte le conseguenze negative di cui abbiamo parlato prima.
Esistono diversi tipi di diete chetogeniche e non tutte sono ideate per dimagrire. In alcuni casi, infatti, la dieta chetogenica viene utilizzata per il trattamento di diverse patologie come l’epilessia, la fibromialgia, l’emicrania, l’Alzheimer. In questi casi, non sempre la persona ha anche l’esigenza di perdere peso. Le tipologie di diete chetogeniche che mi capita di utilizzare più frequentemente sono la VLCKD (Very Low Calories Ketogenic Diet), la dieta chetogenica targettizzata e la dieta
chetogenica ciclica.
VLCKD
La dieta VLCKD è stata pensata per perdere peso velocemente in quanto l’apporto calorico è molto basso. Risulta possibile assumere così poca energia senza conseguenze negative sull’organismo in quanto la formazione dello stato di chetosi protegge dalla perdita di massa muscolare che solitamente avviene quando si fanno restrizioni caloriche troppo estreme. Inoltre la chetosi inibisce anche la sensazione di fame, vantaggio non indifferente per coloro che devono perdere parecchio peso.
La VLCKD è quindi consigliata a tutti coloro che devono perdere parecchio peso in poco tempo (ad esempio per un operazione o altri eventi) o anche a tutti coloro che hanno già provato altri approcci senza successo ( ad esempio a causa di una sensazione troppo forte di fame che verrebbe inibita dalla chetosi).
La VLCKD non può però essere utilizzata in tutti, essa è sconsigliata infatti in presenza di problemi cardiaci come aritmie, in coloro che hanno avuto un infarto da poco, o in associazione ad alcuni farmaci come diuretici non risparmiatori di potassio, alcuni ipoglicemizzanti e alcuni psicofarmaci.
In altri casi è possibile utilizzarla ma solo con il benestare e sotto stretto controllo del medico specialista ( diabete di tipo 1, insufficienza renale cronica, iperuricemia, predisposizione per calcoli alla colecisti). Ad ogni modo per stare sicuri, in caso di patologie, consiglio sempre di consultare il proprio medico prima di intraprendere un percorso del genere.
DIETA CHETOGENICA TARGETTIZZATA o KETO-TARGET
Si tratta di una variante della dieta chetogenica pensata per chi fa sport. Solitamente si consiglia di associare ad una dieta chetogenica un allenamento che dia il tempo all’organismo di utilizzare i grassi come fonte di energia ( es.: allenamento di sala pesi con prevalenza di serie neurali con tempi di recupero tra le serie di 2-3 minuti, oppure cardio a bassa intensità).
Questo, tuttavia, non sempre è possibile in quanto non tutti si allenano in palestra, alcune persone fanno sport di squadra o sport da combattimento o altri tipi di sport ad alta intensità che richiedono un certo tipo di allenamento che non può essere modificato a piacimento. In questi casi può essere difficile per la persona mantenere una buona prestazione sportiva specialmente se fa una dieta
chetogenica a basso apporto calorico. IN questi casi è possibile utilizzare dei carboidrati sotto forma di maltodestrine da sciogliere in acqua prima dell’allenamento. La quantità di carboidrati da inserire varia in base alla persona e al tipo di allenamento che segue e vanno assunti circa 30-60
minuti prima dell’inizio dell’allenamento. Calcolando bene la quantità di carboidrati e rispettando i tempi giusti, si fa in modo che la persona inizi l’allenamento che le maltodestrine assunte sono già passate dallo stomaco all’intestino dove verranno assorbite ed entreranno nel circolo sanguigno per poi finire all’interno del tessuto muscolare senza bisogno che l’organismo secerna insulina. Dal momento che gli zuccheri assunti vengono utilizzati direttamente dal muscolo durante l’allenamento, non si uscirà dalla chetosi e si avrà un po’ più di energia durante l’allenamento.
La dieta chetogenica targettizzata è indicata quindi in tutte quelle persone che vogliono dimagrire utilizzando una dieta chetogenica ma che non possono modificare il proprio allenamento per renderlo adatto ad una diera chetogenica standard oppure per eseguire un taglio del peso per prepararsi ad un incontroo ad una gara per coloro che praticano sport che precedono di rientrare in una categoria di peso.
DIETA CHETOGENICA CICLICA
Anche questa variante è pensata per gli sportivi e permette di effettuare ricariche di carboidrati ogni tot giorni (in base al tipo di ciclo che si vuole fare). Questo tipo di dieta chetogenica ha l’enorme vantaggio di ridurre fortemente le probabilità di adattamento metabolico che potrebbe avvenire se si segue una dieta ipocalorica per troppo tempo consentendo quindi all’organismo di continuare a perdere peso senza ridurre il dispendio energetico. Inoltre, la presenza di ricariche di carboidrati
migliora anche la compliance e l’aderenza alla dieta. Per fare in modo che la ricarica di carboidrati, non faccia uscire dalla chetosi si sfrutta l’allenamento sincronizzandolo con la dieta in modo tale da depauperare completamente le riserve di glicogeno prima della ricarica solitamente aumentando gradualmente la difficoltà dell’allenamento fino a mettere l’allenamento più faticoso in concomitanza con il giorno di ricarica. Viene da sé che questo approccio, sebbene dia risultati eccezionali, sia utilizzabile solo da coloro che si allenano già da diverso tempo, che abbiano un organismo abituato a sopportare la fatica, che possano modificare l’allenamento in base alle esigenze dettate dalle varie fasi del ciclo e che non abbiano quasi mai imprevisti che possano fargli saltare un allenamento in quanto senza allenamento non si può ciclizzare senza uscire dalla chetosi.
Lascia un commento